Superbonus e cessione del credito.
Superbonus e cessione del credito.
L'Ordine degli Architetti, P.P.C, della provincia di Potenza, insieme ad altri 77 Ordini territoriali, chiede al Governo di intervenire affinché si scongiuri un grave danno nei confronti dei cittadini e dell'intera filiera dell'edilizia.
Di seguito il testo della lettera inviata.
Onorevole Presidente,
Onorevoli Ministri,
apprendiamo con sconcerto della sospensione da parte di Poste Italiane del servizio di acquisto dei crediti di imposta maturati da Superbonus e altri bonus edilizi.
Alla luce della decisione di Poste Italiane, sembra che non abbiano avuto efficacia i continui cambiamenti normativi disposti nei più recenti decreti-legge (Decreto Aiuti, Decreto Semplificazioni fiscali, Decreto Aiuti-bis), nonché dagli interventi dell’Agenzia delle Entrate, con i quali è stata limitata la responsabilità solidale per fornitori e cessionari, tra cui gli Enti bancari che acquistavano il credito.
Sono inoltre emerse nuove lacune nel meccanismo di cessione dei crediti edilizi: le sentenze della Corte di Cassazione dello scorso 28 ottobre hanno confermato la possibilità per l’Amministrazione finanziaria di disporre il sequestro preventivo dei crediti d’imposta anche se i cessionari siano estranei al reato e abbiano agito con buona fede. La situazione è ulteriormente aggravata dalla prossima scadenza del termine dei lavori, fissato al 31 dicembre 2022, degli edifici unifamiliari che hanno già effettuato, al 30 settembre 2022, almeno il 30% dei lavori (secondo i dati ENEA al 31 ottobre 2022 sarebbero circa 200.000 le unità interessate).
La decisione di Poste Italiane rischia ora di mettere in estrema difficoltà migliaia cittadini che hanno avviato lavori di riqualificazione della propria abitazione nella certezza di poter cedere il credito a Poste, non avendo la capienza fiscale per poter detrarre direttamente gli importi (secondo i dati ENEA, infatti, l’importo medio di ogni singolo intervento per abitazione 113.457,37 €). Inoltre, i cittadini che hanno deciso di investire devono essere messi nelle condizioni di programmare e di avere la certezza normativa del buon esito delle operazioni, condizione che attualmente non è garantita dal quadro normativo e ulteriormente aggravata dalla decisione di Poste, tra i principali player nella cessione del credito.
Gli Ordini auspicano che il Governo da Lei presieduto, in virtù dell’importante ruolo pubblico che svolge Poste Italiane, intervenga prontamente per scongiurare un grave danno nei confronti dei cittadini e dell’intera filiera dell’edilizia, in un contesto sociale già gravato dalle condizioni macroeconomiche e internazionali, e ritengono non più rinviabile un intervento volto a sanare e dare coerenza in maniera definitiva al quadro normativo sui Bonus edilizi e sulla cessione dei crediti.
Scarica la lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri
Scarica il comunicato stampa della RPT